PARTITE ASSURDE DELLA STORIA DEL CALCIO

1. UN’INVASIONE INSOLITA

Perché per la prima delle 4 partite assurde non partire con il calcio nostrano? E perché non proprio da un derby?

Era il 27 Ottobre del 1954 e allo stadio ‘Comunale’ di Firenze, l’attuale ‘Artemio Franchi’ per intenderci, è il giorno di Fiorentina – Pistoiese, una gara ufficiale del campionato Riserve (competizione che oggi non esiste più). Nonostante si trattasse di un turno infrasettimanale e di una partita non di serie A, negli spalti si contarono circa 10.000 persone.

Procedeva tutto liscio e regolare fino al secondo tempo, quando l’arbitro sorpreso da un insolito rumore del pubblico guardò in alto e assistette a quello che stavano guardando gli spettatori già da qualche secondo:

Degli Oggetti Non Identificati sopra lo stadio.

Incredulo l’arbitro decise di sospendere la partita, scrivendo sul referto che la gara viene interrotta per la presenza di qualcosa in cielo. Probabilmente ne avrà viste di partite assurde, ma quello che successe quel giorno non ce lo si spiegava. Sopra le teste degli spettatori stava accadendo qualcosa di surreale: filamenti luminosi cadevano dal cielo in seguito all’apparizione di questi strani oggetti volanti.

Questi migliaia di tifosi assistettero a qualcosa di unico e irripetibile: un avvistamento di UFO che si differenziava dagli innumerevoli di quei tempi, proprio perchè è stato qualcosa collettivo. I filamenti vennero analizzati in laboratorio e si scoprì che erano composti da un mix di calcio, silicio, alluminio, magnesio, ferro e boro. Purtroppo ancora oggi non si riesce a dare una spiegazione logica al fenomeno accaduto quel giorno.

2. MENO MALE CHE AVEVO L’UNDER 149.5

È il 31 ottobre 2002 e in Madagascar si gioca l’ultima giornata di campionato. Si affrontano l’A.S. Adema e l’SO de l’Emyrne, rispettivamente prima e seconda della classifica del campionato malgascio.

Sarebbe stato un match decisivo per il primo posto – se solo – l’SO de l’Emyrne nella partita precedente non avesse pareggiato 2-2 nei minuti finali a causa di un rigore contro molto dubbio. Un singolo evento che a pochi minuti dal triplice fischio ha infranto in mille pezzi il sogno di giocatori e tifosi dell’SO de l’Emyrne, regalando così aritmeticamente il primo posto all’A.S Adema.

Cuore infranto ma soprattutto molta rabbia, talmente tanta, che i giocatori insieme all’allenatore hanno deciso di protestare in un modo particolarmente insolito:

SEGNARE 149 GOAL NELLA PROPRIA PORTA.

Immagine presa da Wikipedia

Proprio così… Avete letto bene… In segno di protesta la partita finì per 149-0 per i padroni di casa. Questa partita è diventata il record assoluto per maggior goal realizzati e maggior goal di scarto in un singolo match, superando di gran lunga il record precedente che era ‘solo’ di 36 a 0.

L’intento di fare molto rumore per protesta è riuscito ma non porto a nulla, anzi peggiorò solo le cose: infatti questa partita ebbe conseguenze pesanti per l’allenatore il quale venne squalificato per tre anni e anche per i difensori autori delle autoreti che subirono provvedimenti simili. Senza contare tra fischi e insulti, anche il disprezzo del pubblico, che reclamò il rimborso del biglietto.

3. NDO COJO COJO… ANZI NDO SEGNO SEGNO

Dopo avervi raccontato di partite assurde rispettivamente in Italia e in Africa, questa volta si vola ai Caraibi dove parlare di partite assurde è un eufemismo.

Era il 27 Gennaio 1994 allo stadio nazionale delle Barbados, quando nella dodicesima edizione della Coppa dei Caraibi si disputava l’ultima partita della fase a gironi tra Barbados e Grenada. Fu una partita decisiva che permise a solo una delle due squadre di proseguire nel torneo, e tutto fu compromesso da una nuova bizzarra regola creata dagli organizzatori di questa edizione del torneo:

Qualsiasi partita terminata in pareggio nei 90 minuti regolamentari sarebbe continuata ai supplementari dove vige la regola del Golden Goal. Peccato che questo Golden Goal sarebbe valso doppio, e questo ha completamente scombussolato le logiche della differenza reti.

Precedentemente a questo match i risultati delle partite giocate nel girone A furono i seguenti:

  • Barbados 0 – Portorico 1
  • Grenada 2 – Portorico 0 (Un Singolo goal del Portorico dopo i tempi supplementari quindi valido per dure reti)

Ciò ha permesso al Grenada di essere in cima alla classifica, con un totale di 3 punti, gli stessi del Portorico secondo ma con una differenza reti di -1 contro il +2 del Grenada.

Con questa classifica l’unico modo in cui le Barbados sarebbero potute avanzare nella competizione sarebbe stato quello di battere il Grenada con un margine di almeno due reti.

Proseguiva tutto per il meglio per i barbadiani, quando conducevano il risultato di due reti a zero, finché all’83esimo minuto il Grenada segnò il goal del 2-1. Rete decisiva per il passaggio del Grenada salvo le Barbados non avessero realizzato un terzo goal.

L’IDEA FUORI DAGLI SCHEMI

I minuti mancanti al triplice fischio erano sempre meno e non riuscendo a segnare un altro goal l’uscita dal torneo per i barbadiani era sempre più vicina, quindi il difensore della squadra di casa decise di cambiare strategia:

Realizzare un’autorete in modo da portare il risultato sul 2-2, e passare ai supplementari avendo poi la possibilità di segnare il terzo goal che in quanto Golden Goal avrebbe decretato la partita e sarebbe valso per due.

WELCOME TO THE JUNGLE

Così il difensore del Barbados iniziò a trasformare in realtà il piano che aveva in mente, segnando all’87esimo l’autogoal del pareggio. Peccato che subito dopo quella che sembrava fosse un’azione totalmente illogica fu compresa dai giocatori del Grenada i quali capirono tutto il piano. Arrivati a questo punto nei minuti finali ci si ritrovò in una situazione di TOTALE FOLLIA:

I grenadini sarebbero avanzati nel torneo sia vincendo ma anche perdendo con una rete di scarto, perciò attaccarono sia nella loro porta che nella porta avversaria, tuttavia i barbadiani difesero con successo.

A porre fine a questa condizione paradossale fu il triplice fischio dell’arbitro, il quale portò la partita in extra-time. Supplementari vinti e passaggio del girone per le Barbados, grazie ad uno storico golden goal di Trevor Thorne, il referto della partita quindi fu di Barbados 4 Grenada 2.

Una situazione totalmente surreale, infatti gli organizzatori del torneo fortunatamente cancellarono per sempre questa pazza regola, per appunto evitare falle simili in futuro. È impensabile che all’epoca si dovette assistere a partite così assurde. L’abolizione fu immediata ma non retroattiva.

4. UN RISULTATO STRAORDINARIAMENTE SPORTIVO a LONDRA

Subito dopo la seconda guerra mondiale, precisamente nel Novembre del ’45, per lanciare un segnale di apertura, pace e sportività, la Football Association inglese decise di invitare per una serie di amichevoli in tutto il territorio britannico la squadra campione dell’Unione Sovietica: la Dinamo Mosca. Sebbene fossero amichevoli, quelle partite furono assurde, sia da un punto di vista dello spettacolo che dagli insoliti eventi che accaddero.

CHELSEA 3 – DINAMO MOSCA 3

Buona la prima per i Moscoviti, che più volte in svantaggio hanno rimontato il grande Chelsea dando spettacolo allo Stamford Bridge davanti oltre 70.000 spettatori ufficiali.

Prima del fischio d’inizio i sovietici regalarono un mazzo di fiori ai Blues.
ESPUGNATA CARDIFF

Quattro giorni dopo ecco la seconda trasferta per la Dinamo, stavolta si vola a Cardiff, dove i moscoviti si imposero con un risultato schiacciante di 10-1. Dopo questi due strabilianti risultati il fomento generale e l’attesa per il terzo ed ultimo match erano alle stelle.

“La squadra migliore che io abbia mai visto.”

Cyril Spiers allenatore del Cardiff dopo la partita

VINCE LA DINAMO MA PERDE LA SPORTIVITÀ

Presto noterete che il titolo del punto 4 da me scelto è ironico e che nonostante si trattasse di un’amichevole i comportamenti antisportivi non mancarono.

I sovietici tornarono a Londra, però in questo match l’avversaria da programma fu l’Arsenal, invece quello non in programma fu una fittissima nebbia. Tanto fitta da non vedere quasi nulla, e fino all’ultimo rimase viva l’opzione di annullare/rimandare la partita, eppure alla fine si giocò ugualmente.

Come nel campo è svanita la visibilità a causa della nebbia di colpo sparirono anche le regole del calcio:

la Dinamo Mosca decide di effettuare una sostituzione “dimenticandosi” di far uscire un giocatore dal campo, ad un certo punto della partita alcuni testimoni addirittura raccontano di 15 giocatori sovietici in campo.

L’Arsenal non fu da meno: dopo il cartellino rosso, l’espulso in questione anziché andare sotto la doccia rimase in campo continuando a giocare come se nulla fosse. Per non finire ad un certo punto uno spettatore si mise a proteggere i pali dei Gunners.

Aggiungiamo anche il fatto che i giocatori che si imbarcarono per questa tournée di amichevoli non furono solo i calciatori ufficiali della Dinamo Mosca, bensì vennero aggiunti i migliori giocatori dell’Unione Sovietica, insomma venne fuori una vera e propria nazionale travestita da club.

Tirando le somme una partita piena di colpi di scena, che finì 4-3 per i moscoviti.